Il Santuario reale della Madonna delle Grazie di Racconigi (Cuneo)
Il Santuario fu costruito per adempire un voto alla Madonna degli abitanti per far cessare il colera, fu progettato dall'architetto Ernest Melano e venne terminato nel 1838. Nel Santuario sono custodite le Tombe Reali dei Savoia. L'edificio è in stile neoclassico sul modello del Phanteon romano, la pianta è a croce greca. La facciata è occupata da un grosso atrio e da sei colonne che sorreggono un tempio massiccio. L'interno è dominato da una cupola semisferica. Vi sono venerati in particolare la Madonna del Carmelo, San Giuda Taddeo, il beato Umberto III di Savoia e S.Michele. L'altare è in marmo bianco cesellato ed è opera dello scultore Gaggini, allievo del Canova e vi sono i quadri del Gonin e dell’Ayres. Sul pavimento al centro è riprodotto lo stemma sabaudo, realizzato nel 1927 in ringraziamento della guarigione delle principesse Mafalda a Giovanna di Savoia. La parte più importante è costituita dal quadro dipinto su legno di noce, il più antico di Racconigi (1493).
SAN GIUDA TADDEO
San Giuda Taddeo che si festeggia il 28 ottobre assieme a Simone «il cananeo», non va confuso con l'omonimo Apostolo traditore, Giuda Iscariota, il " figlio della perdizione ". Quello di oggi è Giuda fratello di Giacomo, detto Taddeo, cioè " dal petto largo ", che vuol dire poi " magnanimo ". Il nome di Giuda, prima che l'infelice traditore lo rendesse odioso, era uno dei più belli nella storia ebrea. Era stato portato da uno dei figli di Giacobbe, o Israele, e a Giuda si intitolò una delle dodici Tribù, quella dalla quale sarebbe fiorito, in Betlemme, terra di Giuda, il virgulto del Messia.Giuda Maccabeo, eroe della rivolta giudaica contro Antioco IV, e Giuda detto il Santo, maestro per eccellenza, avevano reso onore a quel nome, come gli rese onore l'Apostolo San Giuda, detto Taddeo, che possiamo immaginare alla mensa dei Redentore, proprio accanto al suo omonimo Giuda Iscariota. Egli domanda a Gesù: " Signore, che cosa è avvenuto, che tu debba manifestarti a noi e non al mondo? ". E Gesù gli risponde: " Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l'amerà e verremo a lui, e faremo una cosa sola ". E’ la lezione dell'amore mistico, che Giuda Taddeo provoca con la sua domanda. L'amore di Dio unisce, mentre l'amore di se stessi divide.Per questo, San Giuda scrisse una breve lettera, nella quale rimprovera i fomentatori di discordie, che chiama " nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d'autunno, senza frutto, onde furiose del mare, che spumano le proprie turpitudini. astri erranti, ai quali sono serbate in eterno le tenebre più profonde "." Costoro - egli dice - sono mormoratori queruli che vivono secondo i loro appetiti, e la loro bocca parla di cose superbe, e se lodano qualcuno, lo fanno per fini interessati ".La breve lettera di Giuda, che fu giudicata " piena della forza e della grazia dei cielo ", ci fa intravedere la figura di San Giuda come maestro fermo e sapiente, che esercitò con zelo e con amore quella missione affidata da Gesù ai suoi Apostoli, prima di lasciare la terra per il cielo. Infatti, dopo l'Ascensione, anche Giuda Taddeo andò a portare nel mondo la Buona Novella. Secondo qualcuno, egli avrebbe evangelizzato la Mesopotamia; secondo altri la Libia. Si crede che morisse anch'egli Martire, e il suo corpo sarebbe stato sepolto in Persia. fonte: http://www.santiebeati.it/
Chiesa dei Santi Simone a Firenze
La chiesa dei Santi Simone e Giuda si trova in Piazza San Simone a Firenze, incastonata nei vicoli, (vicina a Via dei Lavatoi), fra Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce.
Sorta come piccolo oratorio dei Vallombrosani di Badia intorno al 1192, fu ingrandita nel 1209 e poi ricostruita nel 1243. Nel 1247 il vescovo Ardengo Trotti consacrava questa nuova chiesa, facendone una parrocchia.
Nel 1527 in questa chiesa venne sepolto il pittore Raffaellino Del Garbo, allievo di Filippo Lippi, morto nel 1524.
Danneggiata nell'alluvione del 1537, venne rinnovata solo nel 1630, su progetto di Gherardo Silvani, grazie soprattutto a Bartolomeo Galilei, cavaliere di Malta.
La chiesa è oggi officiata con il rito ucraino cattolico, molto simile al rito ortodosso, ma di osservanza romana.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda a Lucca
La chiesa dei Santi Simone e Giuda è una chiesa di Lucca che si trova in via Guinigi.
Menzionata già nell'839, fu totalmente ricostruita agli inizi del XIII secolo con struttura a tre navate su pilastri, con capitelli e abside, in muratura a conci di pietra squadrati alternati a filari di calcare bianco. Nel corso del Trecento la chiesa venne arricchita da altari, affreschi e tavole dipinte. Per l'altare dei Santi Jacopo e Filippo, Spinello Aretino dipinse il polittico diviso ora tra la Galleria Nazionale di Parma e una collezione privata di Città del Messico. Dalla chiesa viene anche una statua lignea raffigurante Sant'Ansano, riferita a Jacopo della Quercia, conservata presso la Curia arcivescovile. La chiesa è oggi chiusa al culto e utilizzata come sede per associazioni giovanili.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda a Minucciano
La chiesa dei santi Simone e Giuda è un edificio sacro che si trova nella frazione di Castagnola a Minucciano.
La connotazione dell’edificio è in stile romanico con pianta a forma di croce.
Probabilmente risale al XII secolo ed è ritenuta una delle novantanove chiese fatte costruire dalla Contessa Matilde di Canossa. La prima attestazione è datata 1276. Vari sono stati i restauri, il più imponente dei quali avvenuto nel 1830 come da incisione sopra la porta dell’ingresso principale.
Gli altari sono in marmo lavorati con fregi e intarsi e quello maggiore è datato 1770All’interno della chiesa è custodito uno dei fonti battesimali più belli e antichi di tutta la Garfagnana sulla cui base è incisa la data del 1535.
La connotazione dell’edificio è in stile romanico con pianta a forma di croce.
Probabilmente risale al XII secolo ed è ritenuta una delle novantanove chiese fatte costruire dalla Contessa Matilde di Canossa. La prima attestazione è datata 1276. Vari sono stati i restauri, il più imponente dei quali avvenuto nel 1830 come da incisione sopra la porta dell’ingresso principale.
Gli altari sono in marmo lavorati con fregi e intarsi e quello maggiore è datato 1770All’interno della chiesa è custodito uno dei fonti battesimali più belli e antichi di tutta la Garfagnana sulla cui base è incisa la data del 1535.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda a Nodica (Vecchiano provincia di Pisa)
La chiesa dei Santi Simone e Giuda si trova a Nodica nel comune di Vecchiano.
La chiesa attuale fu realizzata nei primi decenni dell'Ottocento su un preesistente edificio medioevale di cui non restano tracce visibili.
A destra della sobria facciata sorge il massiccio campanile, in muratura eterogenea, che un'epigrafe data al 1319. L'interno, ad aula unica, è decorato secondo il gusto neoclassico con rigore geometrico sottolineato da alte colonne dipinte e da una cornice aggettante sopra la quale è una zona a fasce bicrome includente pannelli con l'effigie di santi.
La chiesa attuale fu realizzata nei primi decenni dell'Ottocento su un preesistente edificio medioevale di cui non restano tracce visibili.
A destra della sobria facciata sorge il massiccio campanile, in muratura eterogenea, che un'epigrafe data al 1319. L'interno, ad aula unica, è decorato secondo il gusto neoclassico con rigore geometrico sottolineato da alte colonne dipinte e da una cornice aggettante sopra la quale è una zona a fasce bicrome includente pannelli con l'effigie di santi.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda a Libbiano
La chiesa dei Santi Simone e Giuda si trova a Libbiano nel comune di Pomarance (provincia di Pisa).
L'attuale chiesa parrocchiale fu costruita nel 1848 in sostituzione della vecchia chiesa posta dentro il castello. Sul campanile sono collocate tre campane; la più piccola fu fusa nel 1330 da un maestro Airoldo; la mezzana fu fusa dallo stesso maestro nel 1330; la campana grossa fu fusa nel 1869 e poi rifusa nel 1936 perché rotta.
Sulla facciata a capanna, una lapide proveniente dalla vecchia chiesa ci informa che Maestro Ubertino da Como mi fece; Cello di Jacopo, Chele di Riccomanno, Manuello Tancredi e Martino operai di questa chiesa, 13 dicembre 1285.
All'interno, un'acquasantiera ricavata da un capitello corinzio. A sinistra dell'altare il dipinto della Madonna delle Grazie o del Buon Consiglio, proveniente dalla chiesa vecchia. Dietro l'altare è collocata la tela con la Madonna con il Bambino fra i santi Rocco e Barbara, di artista toscano del sec. XVI.
L'attuale chiesa parrocchiale fu costruita nel 1848 in sostituzione della vecchia chiesa posta dentro il castello. Sul campanile sono collocate tre campane; la più piccola fu fusa nel 1330 da un maestro Airoldo; la mezzana fu fusa dallo stesso maestro nel 1330; la campana grossa fu fusa nel 1869 e poi rifusa nel 1936 perché rotta.
Sulla facciata a capanna, una lapide proveniente dalla vecchia chiesa ci informa che Maestro Ubertino da Como mi fece; Cello di Jacopo, Chele di Riccomanno, Manuello Tancredi e Martino operai di questa chiesa, 13 dicembre 1285.
All'interno, un'acquasantiera ricavata da un capitello corinzio. A sinistra dell'altare il dipinto della Madonna delle Grazie o del Buon Consiglio, proveniente dalla chiesa vecchia. Dietro l'altare è collocata la tela con la Madonna con il Bambino fra i santi Rocco e Barbara, di artista toscano del sec. XVI.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Santallemura
La Chiesa dei Santi Simone e Taddeo a Santallemura si trova presso Quarrata, in provincia di Pistoia. Ricordata nel secolo XIII e originariamente intitolata al solo Simone, fu trasformata nel secolo XVII e nuovamente nei primi decenni del nostro secolo. L'interno è decorato nel soffitto della navata, del transetto e dell'abside da Fabio Casanova.
Collegiata dei Santi Simone e Giuda (Radicondoli-Siena)
È un edificio cinquecentesco di semplici forme con alto campanile, ricavato da un'antica torre.
All'interno si trova una pala resecata con l' Assunzione della Vergine, Natività e santi del senese Pietro di Domenico e una Madonna col Bambino trecentesca.
Da segnalare anche un ciborio in legno, con parti dipinte da Alessandro Casolani, pittore senese operante nella seconda metà del Cinquecento, e due tele del medesimo (la Natività e il Transito di Maria).
All'interno si trova una pala resecata con l' Assunzione della Vergine, Natività e santi del senese Pietro di Domenico e una Madonna col Bambino trecentesca.
Da segnalare anche un ciborio in legno, con parti dipinte da Alessandro Casolani, pittore senese operante nella seconda metà del Cinquecento, e due tele del medesimo (la Natività e il Transito di Maria).
Chiesa dei Santi Simone e Giuda a Roma
La chiesa dei Santi Simone e Giuda è una chiesa sconsacrata di Roma, nel rione Ponte, in fondo al vicolo San Simone.
Essa risale al XII secolo; fu consacrata da Pasquale II (1099 1118), e di nuovo da Innocenzo II nel 1143 (iscrizione tuttora esistente nella chiesa). Inizialmente era dedicata a Santa Maria in Monticellis (Sanctae Mariae in Monticellis Arenulae), in riferimento al Monte Giordano ivi esistente e dove ebbe il suo palazzo Giordano Orsini, che fu creato cardinale da suo fratello Niccolò III; solo dal Quattrocento essa ebbe come titolari i Santi Apostoli Simone e Giuda.
L'Hulsen riporta questa informazione a proposito della chiesa:
« Per il cognome merita di essere ricordata la notizia tramandataci dal Panciroli: "Il Monticello fu d'altezza tale che nel 1598 il Tevere inondando per questi contorni la notte del santo Natale di N. Signore, questa restò intatta dall’inondazione". » (Christian Hülsen, op. cit., p. 350).L’edificio fu ricostruito nel XVIII secolo, sconsacrato ai primi del Novecento ed adibito ad usi civili. La chiesa è ancora preceduta da una scalinata d’ingresso. L’interno, a tre navate, conserva, oltre a parti di affresco del Trecento e del Quattrocento, un affresco della Madonna attribuibile ad allievi di Antoniazzo Romano.
Essa risale al XII secolo; fu consacrata da Pasquale II (1099 1118), e di nuovo da Innocenzo II nel 1143 (iscrizione tuttora esistente nella chiesa). Inizialmente era dedicata a Santa Maria in Monticellis (Sanctae Mariae in Monticellis Arenulae), in riferimento al Monte Giordano ivi esistente e dove ebbe il suo palazzo Giordano Orsini, che fu creato cardinale da suo fratello Niccolò III; solo dal Quattrocento essa ebbe come titolari i Santi Apostoli Simone e Giuda.
L'Hulsen riporta questa informazione a proposito della chiesa:
« Per il cognome merita di essere ricordata la notizia tramandataci dal Panciroli: "Il Monticello fu d'altezza tale che nel 1598 il Tevere inondando per questi contorni la notte del santo Natale di N. Signore, questa restò intatta dall’inondazione". » (Christian Hülsen, op. cit., p. 350).L’edificio fu ricostruito nel XVIII secolo, sconsacrato ai primi del Novecento ed adibito ad usi civili. La chiesa è ancora preceduta da una scalinata d’ingresso. L’interno, a tre navate, conserva, oltre a parti di affresco del Trecento e del Quattrocento, un affresco della Madonna attribuibile ad allievi di Antoniazzo Romano.
Lorenzo Ottoni (1648, Roma - 1736, Roma),
"San Giuda Taddeo", XVIII sec., Marmo, altezza 425 cm,
Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma
Chiesa di San Giuda Taddeo ai Cessati Spiriti a Roma
La chiesa di San Giuda Taddeo ai Cessati Spiriti è una chiesa di Roma, nel quartiere Appio Latino, in via Amedeo Crivellucci.
È stata costruita nel XX secolo su progetto dell’architetto Giorgio Biuso. In occasione del Giubileo del 2000 la diocesi di Roma commissiona all’artista Oliviero Rainaldi alcune opere per la chiesa di san Giuda Taddeo: la decorazione del catino absidale con un’opera composita di mosaico e bassorilievi in gesso, raffigurante il passo del libro dell’Apocalisse dei capitoli 7-9;
un altorilievo in gesso e ottone, raffigurante l’Ultima Cena; un bassorilievo in gesso, raffigurante Cristo Risorto, di circa 50 m² di superficie; una statua in gesso, raffigurante una Madonna col Bambino, di 270 cm di altezza. A fianco dell’altare è posta un’altra statua che raffigura l’apostolo Giuda Taddeo che tiene in mano un panno con impresso il volto di Gesù. La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 18 maggio 1960 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara Neminem sane.
È stata costruita nel XX secolo su progetto dell’architetto Giorgio Biuso. In occasione del Giubileo del 2000 la diocesi di Roma commissiona all’artista Oliviero Rainaldi alcune opere per la chiesa di san Giuda Taddeo: la decorazione del catino absidale con un’opera composita di mosaico e bassorilievi in gesso, raffigurante il passo del libro dell’Apocalisse dei capitoli 7-9;
un altorilievo in gesso e ottone, raffigurante l’Ultima Cena; un bassorilievo in gesso, raffigurante Cristo Risorto, di circa 50 m² di superficie; una statua in gesso, raffigurante una Madonna col Bambino, di 270 cm di altezza. A fianco dell’altare è posta un’altra statua che raffigura l’apostolo Giuda Taddeo che tiene in mano un panno con impresso il volto di Gesù. La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 18 maggio 1960 con il decreto del cardinale vicario Clemente Micara Neminem sane.
Chiesa di San Giuda Taddeo a Roma
La chiesa di San Giuda Taddeo è una chiesa di Roma, nel quartiere Trieste, in via Gradisca.
La piccola chiesa fu costruita agli inizi degli anni trenta del XX secolo, ed aperta al culto il 2 agosto 1931. E’ annessa all’Istituto delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, che qui possiedono una casa di accoglienza (“piccola casa di san Giuda Taddeo”) per ragazzi e ragazze appartenenti a famiglia in difficoltà.
La chiesa si presenta in forme molto semplici: a navata unica, con due altari laterali, e un’abside, dominata da una tela di E. Ballerini, del 1940, raffigurante il santo titolale, l’apostolo Giuda Taddeo, mentre compie il miracolo della guarigione del re di Edessa, Abgar.
La piccola chiesa fu costruita agli inizi degli anni trenta del XX secolo, ed aperta al culto il 2 agosto 1931. E’ annessa all’Istituto delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, che qui possiedono una casa di accoglienza (“piccola casa di san Giuda Taddeo”) per ragazzi e ragazze appartenenti a famiglia in difficoltà.
La chiesa si presenta in forme molto semplici: a navata unica, con due altari laterali, e un’abside, dominata da una tela di E. Ballerini, del 1940, raffigurante il santo titolale, l’apostolo Giuda Taddeo, mentre compie il miracolo della guarigione del re di Edessa, Abgar.
Chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Vacallo (Canton Ticino)
A Vacallo la chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda Taddeo, svincolatasi dalla chiesa matrice di Balerna nel 1573, è una costruzione rettangolare barocca a navata unica con coro quadrangolare, eretta negli anni 1646-1671, inglobando i resti di un precedente impianto tardomedioevale a due navate.
Negli anni 1968-1971 fu oggetto di un radicale restauro condotto da Alberto Finzi,preceduto da indagini archeologiche, con l'aggiunta dell'ala nord coperta da un tetto a spiovente unico con abbaini. La facciata prospiciente la strada è articolata da lesene binate reggenti il frontone in cui si apre il finestrione principale; nella nicchia sopra il portale: copia recente della Madonna in terracotta, del tardo secolo VII, conservata all'interno. Sul lato nord si erge l'alto campanile con piano aperto per le campane e l'antico ossario adibito a sagrestia, entrambi del secolo XVII.
All'interno l'aula spoglia è ritmata da paraste reggenti il cornicione perimetrico; la navata e il coro sono coperti con volta a botte. L'altare maggiore, del tardo secolo XVII, in stucco, (privato della mensa) e ornato con colonne gemelle, è attribuito a Giampietro Lironi; al centro reca la bella tela del 1725 circa, di Pietro Antonio Magatti[1] raffigurante i Santi Simone e Giuda Taddeo che convertono al cristianesimo un re persiano. Il nuovo arredo liturgico in pietra (altare, ambone, fonte battesimale) è opera di Milo Cleis, il tabernacolo del 1971 è di Paolo Bellini e le vetrate del 1989 sono di fra' Roberto Pasotti.
Negli anni 1968-1971 fu oggetto di un radicale restauro condotto da Alberto Finzi,preceduto da indagini archeologiche, con l'aggiunta dell'ala nord coperta da un tetto a spiovente unico con abbaini. La facciata prospiciente la strada è articolata da lesene binate reggenti il frontone in cui si apre il finestrione principale; nella nicchia sopra il portale: copia recente della Madonna in terracotta, del tardo secolo VII, conservata all'interno. Sul lato nord si erge l'alto campanile con piano aperto per le campane e l'antico ossario adibito a sagrestia, entrambi del secolo XVII.
All'interno l'aula spoglia è ritmata da paraste reggenti il cornicione perimetrico; la navata e il coro sono coperti con volta a botte. L'altare maggiore, del tardo secolo XVII, in stucco, (privato della mensa) e ornato con colonne gemelle, è attribuito a Giampietro Lironi; al centro reca la bella tela del 1725 circa, di Pietro Antonio Magatti[1] raffigurante i Santi Simone e Giuda Taddeo che convertono al cristianesimo un re persiano. Il nuovo arredo liturgico in pietra (altare, ambone, fonte battesimale) è opera di Milo Cleis, il tabernacolo del 1971 è di Paolo Bellini e le vetrate del 1989 sono di fra' Roberto Pasotti.
fonte: wikipedia.org
Se siete a conoscenza di altre località, Chiese e luoghi di culto italiane e non, che conservano nel loro patrimonio la devozione a San Giuda Taddeo Apostolo, vi invitiamo a segnalarle alla nostra redazione : goodfreejourney@hotmail.com. Vi ringraziamo per il vostro cortese contributo al nostro Blog.
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